se fossi una circassa

se fossi una circassa avrei degli occhi neri
ed il respiro degli uomini sul collo
se fossi una circassa odorerei di mare
ed i miei passi traccerebbero di rosa
la sabbia appena tiepida,
di sera,
così come il serpente
nel suo cesto di ipnosi,
io ballerei, sonnambula,
e tu mi coglieresti l'anima:
non voglio un suonatore che mi incanti,
ma guardami!
il mio nulla è lucente
come l'orgoglio che mi porto addosso
e che mi rende altissima:
non puoi raggiungermi neppure con un grido
non ti rispondo più,
ma nel mio guscio vuoto e senza fondo
l'eco che mi risveglia,
mi trascina fatale verso quel grande nulla
che ormai raggiungerò serena
nel subito che tarda;
se fossi una circassa
io ballerei sonnambula
e tu mi coglieresti l'anima
e il vuoto che mi aspetta qui ogni sera
sarebbe colmo,
ma ormai.